Proprio un anno fa in questo periodo mi sono posto il problema di come fare ad avere informazioni di prima mano in merito a tutte quelle argomentazioni che intendo trattare sul mio blog. Il valore aggiunto che io cerco non può avere origine se non attraverso la voce diretta di chi le cose le produce o di chi le fa in prima persona. Ecco quindi l’idea un po’ folle di andare ad intervistare a ‘casa loro’ tutte quelle Maestranze e quei Professionisti che fanno la differenza in questo settore.
Conscio dell’impegno preso con me stesso per il progetto tennisMYSELF, di non demordere di fronte alle prime difficoltà, mi armo di tanto sangue freddo e esco da subito dalla così detta “zona di confort” pianificando gli incontri, contattando via mail o per telefono coloro che sicuramente mi toglieranno tanti dubbi dalla testa e mi illumineranno su argomenti di cui so veramente poco.
“Un passo alla volta”, mi dico. Cerco di capire da dove è più logico partire ed in modo naturale la risposta che mi sono dato è stata: “ovviamente dalla terra rossa Max!!! E che terra rossa sia!!!”.
E’ doveroso da parte mia dirvi che in principio intendevo pubblicare in toto le interviste realizzate, ma poi mi sono reso conto che non avrebbe senso. Che si tratti del video integrale o della trascrizione dello stesso, vi bombarderei con informazioni che prese da sole hanno poco senso, che prendono la giusta valenza solo se utilizzate opportunamente in contesti ben precisi. Ovvio che ho una scaletta di domande da porre ai miei intervistati, ma rappresentano il mio punto di vista e danno per scontato cose che per chi legge probabilmente non lo sono. Quindi andrò a “presentare” le mie uscite all’ interno degli argomenti che mi interessa esporre. Se la situazione lo permetterà ci saranno strappi a questa regola ovviamente. Possiamo proseguire.
Prendo contatto con Anna Garavelli, Responsabile commerciale di Terre Davis, che già avevo la fortuna di conoscere e organizzo ‘l’uscita’ per il mese di Dicembre 2016 e…mi butto.
Dopo un viaggio di quasi 3 ore immersi nella classica nebbia della Val Padana giungiamo a Torre Dè Picenardi (Cr).
(attraversando Mantova in compagnia della nebbia)
Siamo in due, io e Michele. Al nostro arrivo troviamo ad accoglierci il Fondatore dell’Azienda, Umberto Garavelli che con fare garbato e molto amichevole si presenta e ci accompagna negli uffici dove le sorelle gemelle Anna e Rita, Titolari con il padre della Ditta, ci aspettano.
Emerge da subito un clima che onestamente non mi aspettavo. Mi ero immaginato una sorta di incontro “formale” in cui tutti i presenti rivestono un ruolo con lo scopo di avere un ritorno pubblicitario per l’Azienda, oppure nel peggiore dei casi, un piacere fatto nei miei confronti tanto per accontentarmi.
Invece mi sento in famiglia, non esagero.
Con il tempo scoprirò che questo “sentirmi di casa” è una costante che ritroverò spesso durante i miei viaggi/incontri, guarda caso questo atteggiamento da parte di chi mi riceve va a braccetto con la consapevolezza di amare quello che fanno e il piacere di condividerlo con altre persone. Ma torniamo a noi.
Il tempo quasi vola immersi tra storia, tennis e lavoro, se così lo si può chiamare. Tantissime argomentazioni sono state trattate in quasi due ore, ma snocciolarle una a una causerebbe solo confusione a chi legge perché per ogni tema sarebbe doveroso un approfondimento e si potrebbe tranquillamente scrivere un libro. Ma noi siamo qua per una cosa ben precisa: la terra rossa.
Sono 2 le nozioni indispensabili da sapere: per ‘manto’ si intende il ‘colorante’ che mettiamo sulla superficie di gioco al termine della sua realizzazione e che va sostituito o aggiunto in base alle esigenze dei Club. Per ‘sottomanto’ invece intendiamo la base su cui praticamente si gioca a tennis. Tale superficie deve essere resistente e allo stesso tempo elastica. Sarà oggetto di manutenzione straordinaria almeno una volta all’ anno, se vogliamo mantenerne le caratteristiche ottimali di giocabilità.
( L’ Azienda)
Terre Davis viene fondata ufficialmente nel 1975, ma l’idea di diventare produttore di terra rossa nasce dall’ intuizione di Umberto Garavelli, all’epoca disegnatore tecnico presso la segheria del padre, a fine anni ’60.
Dopo aver acquistato un mulino per la frantumazione dei mattoni si dedica nei fine settimana a capire come affinare la tecnica di produzione di questa materia prima, indispensabile per realizzare i campi da tennis con qualità di gioco superiori alla media. La concorrenza era tanta a quei tempi, solo in provincia di Milano c’erano ben 5 produttori infatti siamo in pieno boom economico, ma nessuno con la sua tenacia e perseveranza ed oggi eccoci qua a parlare di una realtà Leader nel mercato Mondiale.
Iniziamo con le domande: ma questo benedetto sottomanto da dove arriva? La Famiglia Garavelli risponde così:
la materia prima con cui realizziamo il sottomanto, sono i mattoni dei vecchi cascinali sparsi lungo l’asse del Po nel territorio lombardo.
Tali mattoni realizzati a mano tra il 1700 e i primi anni del 1900 hanno caratteristiche uniche: pesano il 25% in meno rispetto ai mattoni moderni grazie al fatto che venivano realizzati a mano e non pressati meccanicamente, sono ricchi di ferro (da qui il colore rosso) e di argille naturali, non per ultimo venivano cotti a temperature più basse rispetto alle fornaci moderne.
(dettaglio di un mattone dei vecchi cascinali lombardi)
Tali mattoni vengono, in fase di smaltimento, recuperati da Terre Davis e lavorati (frantumati) per produrre un macinato avente una determinata granulometria ottimale per la realizzazione del sottomanto dei campi da tennis. Come risultato finale otteniamo il sottomanto con una capacità drenante impareggiabile grazie ad una curva granulometrica ottimale non replicabile con i mattoni moderni e con una componente legante importante dovuta alle argille naturalmente presenti nel prodotto che ci è stato conferito in Azienda. Ovviamente l’inerte da frantumare viene precedentemente “ripulito” da tutto ciò che non serve alla nostra lavorazione, come ad esempio parti di legno o metalliche normalmente presenti nelle case di una volta.
(area recupero inerti)
Ma io mi chiedo: ma perché non fare la stessa cosa con i mattoni di oggi? Cosa cambia?
Sempre la famiglia Garavelli: a fare la stessa cosa con i mattoni attualmente presenti sul mercato e quindi cotti a temperature maggiori e pressati meccanicamente, chiudendo addirittura un occhio sul fatto che molto probabilmente non sono fatti con le stesse materie prime di un tempo, il risultato che otterremo sarebbe un prodotto con una curva granulometrica più’ “polverosa” e quindi un sottomanto che drena di meno in quanto tale componente andrà a “tappare” la porosità della superficie di gioco con il passare del tempo.
(mattoni dei giorni nostri, Terre Davis li utilizza solamente per la produzione del manto finale)
Nella pratica, anche se noi non ce ne rendiamo conto, il campo respira grazie a dei micro alveoli attraverso i quali l’acqua filtra o evapora a seconda delle circostanze. Per evitare che tali alveoli vengano ostruiti bisogna mantenere bassa la componente polverosa di cui il sottomanto è composto. Se ciò non avviene il campo perderà elasticità e cementificherà. Risultato: addio campi di qualità!!!
Fate bene attenzione: per curva granulometrica si intende, semplificando di molto le cose, la suddivisione di un campione di materiale in base al volume dei grani di cui è composto. Ciò viene fatto, nella pratica, attraverso l’uso di setacci aventi ‘maglie’ via via sempre più strette dove il sottomanto viene fatto passare e scomposto.
Domanda: Ed il manto come lo fate?
Sempre la Famiglia Garavelli: se andiamo ora a parlare di manto finale le cose si semplificano di molto. La sua realizzazione passa attraverso la polverizzazione dei classici mattoni moderni usati per la costruzione delle case. Quindi lo stesso procedimento delle altre Aziende del settore. Non vi è la necessità di utilizzare mattoni di prima scelta, bastano quelli di seconda e terza scelta (non perfetti alla vista o sbeccati), visto che da triturati danno come risultato una polvere finissima tipo borotalco a prescindere dalle imperfezioni di partenza.
(bancali di mattoni stoccati per realizzare il manto finale)
(sottomanto pronto per l’utilizzo)
Domanda: Presumo che comprare da voi costi di più che da altre parti. E vero?
Con il nostro prodotto vinciamo tutte le gare tranne quella del prezzo perché non possiamo e non vogliamo. Il nostro sottomanto ha caratteristiche tecniche uniche raggiunte grazie ad investimenti fatti negli anni e ad oggi siamo i soli in Europa ad avere la certificazione ambientale.
Con una risposta del genere penso che anche voi lettori abbiate intuito che qua si punta direttamente ad un mercato che guarda al sodo. In Italia le gare di Fed Cup, Coppa Davis e gli Internazionali di Roma si svolgono su campi con sottomanto di Terre Davis. Anche l’USTA (United States Tennis Association) ha scelto Loro come partner per realizzare i campi in terra rossa presso il nuovo Centro Federale inaugurato a Marzo 2017 in Florida.
Prima di andar via devo per forza sciogliere l’ultimo mio dubbio e chiedo: Ma la vostra è quindi la terra migliore?
Non sappiamo se la nostra terra sia la migliore ma sicuramente è differente dalle altre e ne andiamo fieri!!!
Ringrazio la Famiglia Garavelli per la mattinata trascorsa insieme e per tutto il materiale raccolto, registrato e gelosamente custodito. Mi servirà più avanti. Spero di avervi chiarito le idee con questo post e dato spunti di riflessione. A me invece questa intervista ha fatto venir voglia di andare a visitare chi il sottomanto lo fa in altri modi. Chissà cosa scoprirò, lo saprete per primi, ma intanto andate a vedervi questo interessante video https://www.facebook.com/TerreDavisSas/videos/1175893522538400/ e non mancate di visitare il sito http://www.terredavis.it
Ciao a tutti da Maxsaggia