Come ogni anno, se sei nel nord Italia, accade che arriva il momento di doversi “trasferire” in strutture coperte per proseguire l’attività tennistica. Se invece sei nel centro/sud Italia sei più fortunato, beato te. Per tutti gli altri invece, tale periodo, dovrebbe corrispondere, non con l’abbandono del campo a se stesso, ma ad una sua “preparazione” al letargo forzato. In primavera potremo ripartire con il piede giusto limitando il “conto” che l’inverno ci farà pagare.
Cosa fare
- Mettere a ricovero le parti mobili
Togliamo la rete e controlliamo lo stato del cavetto che la tende, nel dubbio sostituiamolo, non aspettiamo che sia troppo tardi. Controlliamo lo stato dell’arganello tendi rete, staccandolo dal palo. Una ingrassata agli ingranaggi in ottone e l’eventuale sostituzione di rondelle, coppiglie e viti varie non gli farà male. A riguardo leggiti questo post dedicato: “la rete non si alza, ovvero è ormai troppo tardi per rimediare…”. Sfiliamo i pali dalle bussole, diamo loro una passata con la carta abrasiva ed una mano di colore. Mettiamo a ricovero la canna dell’acqua e tutto ciò che può essere messo a riparo, tipo: scope, tappeti, panchine e chi più ne ha più ne metta. Il Generale inverno non perdona.
- Coprire le righe
Le righe del campo, quelle inchiodate, vanno coperte per proteggerle dalla “risalita”. La pioggia ed il gelo, nel giro di qualche mese, inevitabilmente andranno a “gonfiare” il sottomanto, che quindi farà diminuire la “presa” dei chiodi sul terreno. Ritrovarsi in primavera con le righe estratte e appoggiate su un lato sarà cosa molto realistica. Riposizionarle in sede non sarà uno scherzo e difficilmente saranno in linea come in precedenza. Io le copro con delle assi di legno, ma se non ne hai ingegnati con qualcosa di similare. L’importante è che ci sia qualcosa che ne contrasti la “risalita”. In casi estremi suggerisco almeno di “salvare” i punti critici, ovvero le intersezioni tra le righe, tutti gli angoli e le parti terminali come la riga che arriva fino al centro rete.
- Fare la manutenzione alle pompe
Se non usufruisci direttamente dell’acqua dell’acquedotto ma la stocchi ad esempio in vasche di raccolta, oppure “peschi” da una sorgente a disposizione, allora significa che hai delle pompe che andrebbero revisionate. Hanno lavorato incessantemente per molto tempo ed è giusto prendersene cura. Se non intendi farlo almeno “staccale” dalla linea perché l’acqua presente al loro interno ghiacciando potrebbe far danni.
Quando farlo
Non aspettare che sia troppo tardi. Approfitta del campo prima che questo diventi troppo “budinoso”, perché tutti i “segni” che lascerai con le scarpe o con il passaggio della carriola, la pioggia ed il tempo non li cancellano.
Ogni tanto vai a dare un’occhiata
Se ritieni superfluo qualsiasi intervento descritto sopra e non ti passa per la testa di “impegnare” il tuo tempo, presumo che non sarai neppure arrivato a leggere queste righe. Parlo comunque per tutti: fatevi un giretto ai campi di tanto in tanto. Vedrete come questi si modificano di mese in mese e soprattutto vi accorgerete se qualcosa sta prendendo una brutta piega. Anche solo un ristagno d’acqua vi farà perdere tempo in primavera, specie se in zone d’ombra che sono soggette a muschio. Togliere tale cotica è impegnativo ed invasivo. La modifica della planarità del campo è compromessa e va risistemata.
Non tutti gli anni sono uguali
Ebbene sì, ci sono inverni rigidi ed inverni relativamente miti. Può accadere di aver lavorato sodo rispetto al beneficio ottenuto, ma a mio avviso non è vero perché comunque ti sarai preso cura di qualcosa di importante per il tuo Circolo, pubblico o privato che sia. Chiunque guardi il campo, Socio o non, riconoscerà il valore di ciò che è stato fatto a prescindere da quanto freddo potrebbe fare. Il messaggio che passerà sarà di organizzazione e professionalità. Non è poca cosa con i tempi che corrono, dove molti si pavoneggiano su social e quant’altro, ma che se li vai a visitare ti sembra di essere da tutta un’altra parte. Meditiamo.