Può un telo di materiale plastico aiutare il campo in terra rossa a passare l’inverno e limitare le classiche conseguenze tipiche del “letargo” invernale?
La risposta è:”sì, ma a condizione di rispettare delle semplici regole”.
📌 La prima è quella di chiudere la stagione estiva con un campo ordinato e quindi ripulito dalla terra in eccesso che sicuramente si è accumulata lungo la cordonata durante l’anno;
📌 La seconda è sincerarsi che le vie di fuga dell’acqua piovana siano libere da tutto ciò che possa impedire loro di “lavorare” nel giusto modo;
📌 La terza consiste nel verificare periodicamente il corretto posizionamento del telo e delle eventuali zavorre che servono per tenerlo aderente alla superficie del campo.
Seguendo queste 3 regole di buonsenso, rispetto allo stesso campo non coperto, in primavera mi ritroverò una superficie meno “slavata”, righe di gioco più integre e uno spessore di sottomanto più compatto.
⚠️ E se non ho il telo?
In assenza del telo, premesso che le regole sopra citate dovranno essere comunque rispettate, posso limitare gli spiacevoli inconvenienti che il “generale inverno” provocherà al campo, proteggendo le righe di gioco “zavorrandole” con dei mattoncini e/o assi di legno che limiteranno la classica “risalita” del chiodo dovuta al ghiaccio. Le “zavorre” andranno in primis posizionate in corrispondenza dei punti di incrocio delle varie righe o sulle parti terminali delle stesse, a seguire, in base alla disponibilità di materiale, si procederà nel “zavorrare” nel miglior modo possibile il resto delle righe.
Durante le ispezioni invernali, se ci si accorgerà che le righe si stanno alzando nei punti non protetti da “zavorre”, in corrispondenza di quei spezzoni di riga basterà camminarci sopra in modo longitudinale per riposizionarle.
In assenza di disponibilità di “zavorre” per le righe, non fasciatevi la testa.
In quel caso, l’ispezione periodica del campo vi permetterà di capire lo stato delle righe ed intervenire in prima battuta, camminandoci sopra come scritto poco fa, oppure, visto che non ci sono impedimenti, utilizzando un rullo.
L’uso del rullo, che sia a mano o a motore, implica che l’operatore faccia attenzione allo stato del campo. Capire se entrare con il rullo sia fattibile o meno è basilare. Evitiamo quindi di lavorare se il contesto non lo permette.
Quando avrete trovato la “finestra temporale” giusta per entrare in campo, dopo aver lavorato le righe, sempre nel senso longitudinale, nessuno vi proibisce di dare una “strizzatina” al sottomanto, ricompattandolo e ricreando così una superficie più stabile.
Tale operazione potrà essere rifatta più volte durante il periodo invernale.
Morale: anche senza teli si possono quindi ottenere ottimi risultati, l’importante è volerlo.